Il contenuto della circolare numero è riservato.
Da quel 24 settembre 1961, quando Aldo Capitini organizzò la prima Marcia della Pace sventolando la bandiera arcobaleno dai sette colori, il mondo è cambiato radicalmente. Quello che è rimasto pressoché uguale è lo squilibrio tra paesi sviluppati e non, tra regioni pacificate e aree dominate dalla guerra e dalla violenza, tra popoli che hanno accesso ai diritti fondamentali e chi non ha nemmeno da mangiare. Per questo c’è ancora bisogno di impegnarsi per la pace, ribadiscono le tante organizzazioni della società civile che anche quest’anno – domenica 11 ottobre – hanno dato vita alla più importante manifestazione italiana «per la pace e la fraternità»
La Marcia della Pace Perugiassisi , a cui dovevamo partecipare anche quest’anno, come due anni fa, con i ragazzi della Scuola Secondaria di I grado, è diventata così una Catena Umana, in forma statica e rispettosa delle norme anti Covid-19 , che si è svolta nei cortili esterni della Scuola, il giorno 9 ottobre 2020.
Le norme anticovid ci hanno impedito di essere presenti di persona ad Assisi, e anche di svolgere la manifestazione a scuola in movimento, ma non hanno potuto fermare il nostro impegno per la pace. Perché la pace non può aspettare.
Una catena di costruttori di pace lungo tutto il perimetro del cortile esterno della Scuola Secondaria , unendoci virtualmente alla strada che unisce Perugia ad Assisi, con gli alunni distanziati almeno due metri ma unite dal filo che ciascuno ha portato e annodato a quello degli altri. Quel filo ha simboleggiato il nostro impegno a tessere nuovi rapporti umani basati sulla cura reciproca e dell’ambiente. Come scrivono gli organizzatori della marcia Perugia-Assisi, questo è il momento di «riannodare i fili dell’impegno sociale e civile, della solidarietà e della giustizia, per i diritti umani e la pace.
E’ una grande sfida, che da qualche anno stiamo percorrendo nell’I.C. Boville Ernica , ma la vogliamo tentare fino in fondo, perché consapevoli che siamo ad un punto di svolta della storia e non possiamo lasciare che sia la paura a dettare il nostro futuro.
La pace e la fraternità sono le fondamenta della nuova società e della nuova economia che dobbiamo impegnarci a costruire attraverso i nostri giovani , una società più giusta, più umana e sostenibile.
Scarano Nunzia
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