Sembrerebbe una ricorrenza monotona la marcia della pace che si organizza ogni anno in autunno e che stavolta coinciderà con il trentennale della caduta del Muro di Berlino avvenuto nel novembre del 198. In realtà, questo evento non manca di una sua specifica e rilevante importanza culturale e, per questo, anche l’Istituto Comprensivo di Boville Ernica il 9 novembre prossimo parteciperà alla “Giornata Nazionale di mobilitazione contro tutti i muri” organizzando una marcia – corteo dalle ore 10.00 alle 12.30. Il corteo prenderà l’avvio dal cortile d’ingresso della scuola secondaria di I grado con arrivo in Piazza S.Angelo, dove gli alunni si esibiranno in canti, flash mob e iniziative culturali che si concluderanno con gli interventi del dirigente scolastico Prof. Giacomo La Montagna, della sua collaboratrice Prof.ssa Nunzia Scarano e del sindaco Enzo Perciballi.
L’IC di Boville, inoltre, ha organizzato un incontro dibattito il 4 novembre dal titolo “I muri dentro e intorno a noi”. L’appuntamento di lunedì, propedeutico alla marcia, è alle ore 10.30 presso la scuola secondaria di I grado, in via Torrione dei Nobili 2. Don Pawel Maciaszek sarà il protagonista del meeting incentrato sulla memoria degli accadimenti del 1989 e su quello che è accaduto in questi trent’anni accendendo i riflettori nel tempo presente. Poi, il giorno di sabato 9 novembre dalle ore 10.00, gli alunni della scuola secondaria di I grado, delle sezioni 5 anni scuola infanzia e gli alunni delle classi V scuola primaria, organizzano una mobilitazione con un flash mob finale contro i muri della vergogna. La manifestazione darà luogo ad un corteo che partirà dal cortile della scuola secondaria di I grado e arriverà nella piazza principale di Boville Ernica.
Il progetto di riferimento è “Legalità e cittadinanza globale”, referente la prof.ssa Nunzia Scarano, che da anni rappresenta uno dei percorsi cardine della scuola ernica. Un percorso che si svolge in continuità orizzontale e verticale, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di I grado. La scuola presieduta dal Prof. La Montagna è inserita nel circuito nazionale delle Scuole di pace. Il progetto termina a fine anno con La Settimana della legalità in cui ogni plesso apre le porte al territorio per mostrare il proprio percorso didattico.
Il Dirigente Scolastico, Prof. Giacomo La Montagna, in merito alla manifestazione ha dichiarato: “In questo particolare momento storico dove la paura dell’altro opprime i cuori e innalza barriere mentali che spesso si trasformano in barriere fisiche, dove l’Io è il pronome dominante rispetto al noi, è quanto mai urgente che ognuno di noi si adoperi fattivamente affinché cessi ogni tipo di divisione tra i popoli e le culture. È questo il senso delle iniziative del 4 e 9 novembre 2019 fortemente volute dalla nostra comunità scolastica. Il nostro intento è quello di formare cittadini europei che si pongano con spirito critico di fronte ai fatti della storia, pertanto, è in tal senso che va inteso il contributo di Don Powell che, come testimone dei fatti, ci consentirà di comprendere le cause che hanno determinato la caduta del muro di Berlino e i riverberi che tali fatti hanno avuto sull’attuale società europea. Importante è anche la manifestazione di sabato 9 novembre 2019, con la quale vogliamo affermare la cultura della Pace, dell’accoglienza e dell’integrazione ed è per questo che, a nome di tutta la comunità scolastica, invito chi può a partecipare per sostenerci nel difficile compito di educare e formare i nuovi cittadini europei”.
La professoressa Nunzia Scarano ha aggiunto: “Quest’anno il progetto si impronta sulla cura di sé, degli altri, dell’ambiente, contro la cultura dello scarto e della indifferenza. Tutti abbiamo bisogno di Cura, perché siamo fragili e vulnerabili. Far cadere i muri che abbiamo costruito dentro e intorno a noi, significa aprirsi agli altri, includere, accogliere”.
Viviamo in un periodo di pace anche se a volte trapela l’impressione che sia pura apparenza; siamo eredi di una tradizione che dura da oltre un settantennio (da quando, cioè, è nata l’Unione Europea all’indomani della seconda guerra mondiale) in cui possiamo essere fieri di appartenere a uno dei luoghi più pacifici della terra, eppure sentiamo il bisogno, come Occidente, come Paesi civilizzati, di ricordarne il valore universale e, accanto a esso, il principio per cui diventa sempre valido schierarsi contro i muri, in qualsiasi angolo della terra siano stati eretti: contro i muri, come contro ogni forma di prevaricazione.
La ragione per cui sia necessario celebrare questo evento è il bisogno di non perdere la speranza, di ricordare quanto sia sacra la vita umana fino al punto da doverla preservare da ogni rischio, senza metterla mai in pericolo. È questo il monumento da innalzare alla pace e il decalogo con cui educare i nostri alunni: sacralizzare la vita preservandola dal rischio di disperdersi. Ma non basta. Il discorso sarebbe inutile se a questo principio non fosse collegata anche l’idea del dialogo come antidoto all’intolleranza, come risposta all’incapacità di trovare nelle parole le risorse con cui costruire il mondo di domani. Anche questo è pace: dialogare per progettare, dialogare per costruire. Se non saremo convinti che pace non è soltanto assenza di guerra, ma capacità di relazionarci con gli altri, desiderio di comprendere; se non saremo in grado di persuadere gli alunni nell’esistenza della civiltà come incontro tra gli uomini, come confronto con le diversità, allora non avremo capito fino in fondo cosa siano i fondamenti che hanno ispirato l’Occidente a cui apparteniamo: quell’Europa che comincia a evidenziarsi nella pax latina, nell’organizzazione di Carlo Magno, nell’Elogio della tolleranza di Erasmo da Rotterdam, nell’epoca dei Lumi. Grazie a queste tracce noi continuiamo a credere che sia questa la rotta verso cui orientare le scelte di tutti i giorni e i principi con cui educare coloro i quali saranno chiamati a costruire il mondo di domani.
Paola Di Scanno
Sacha Sirolli
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